Il KUMITE è il combattimento; è in questo momento che i due avversari possono applicare le tecniche di combattimento apprese durante l'allenamento.
Anche nel combattimento vanno sempre rispettati i principi del KARATE-DO: concentrazione, lealtà, spirito di sacrificio e autocontrollo.
Le tecniche vanno portate con la massima forza, velocità e tecnica possibile dando prova di rispetto verso l'avversario, di non sottovalutarlo, ma anche con il massimo autocontrollo quindi non avendo mai l'intenzione di ferire o danneggiare il proprio compagno di allenamento.
Il combattimento viene, ovviamente, affrontato in maniera diversa a seconda del grado, dell'età e dei risultati che si vogliono ottenere.
"Il mio allenamento era piuttosto semplice e tuttavia molto personale. In previsione di una gara cercavo di raggiungere il massimo potenziale fisico, poi di colpo, due settimane prima della
gara, abbassavo volontariamente questo livello, perdevo volontariamente i combattimenti in palestra, questo non significava che smettessi di allenarmi, anzi, il mio allenamento aumentava, la mia
era soprattutto una preparazione psicologica, quando poi ero arrivato a un terzo del recupero della forma, quello era per me il momento di gareggiare.
Un'altra cosa secondo me molto importante è che ho sempre evitato di osservare gli incontri precedenti dei miei avversari, infatti osservandoli automaticamente avrei osservato i loro pregi e
difetti creandomi così dei preconcetti nei loro confronti e affrontando il combattimento avrei pensato solo a quello che avevo notato di loro, perdendo così concentrazione.
Prima che l'arbitro desse il via io dovevo pensare solo all'incontro, tutto il resto non doveva esistere, dovevo dimenticare tutto ciò che conoscevo del mio avversario e pensare solo
all'incontro. Solo dopo rivedendole in registrazione potevo rendermene conto: questo per me è molto importante, in quanto pensare in precedenza di eseguire una determinata tecnica non farebbe
altro che allentarne la velocità e la scelta del tempo.